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28 agosto 2002
 
Biocosa ?!? (2)

Questa puntata ce l'ho in testa da parecchio, ma ho sempre rimandato per mancanza di documentazione. Oggi approfitto della giornata piovosa e butto là una paccata di considerazioni gratuite, nella speranza di essere smentito.

Uno dei pregiudizi più radicati sulle pratiche bioedili riguarda il loro costo, sensibilmente più alto rispetto a quello dell'edilizia tradizionale.*
Non si tratta di un'idea infondata. I prodotti di origine naturale generalmente hanno prezzi più elevati, richiedono tempi di lavorazione più lunghi, asciugano più lentamente, raramente possono essere applicati con mezzi meccanici, richiedono attenzione ed esperienza maggiore da parte degli operatori.
Naturalmente un confronto che si limiti al momento dell'edificazione è incompleto: l'economicità andrebbe valutata nel lungo periodo. In questa prospettiva una casa costruita con criteri bioedili è conveniente per la salute degli occupanti, il risparmio energetico, le minori esigenze di manutenzione e ristrutturazione nel tempo. Ma vallo a spiegare....

La resistenza del cliente-tipo (quello che per prima cosa ti chiede:"Quanto costa?") è tanto più forte quanto minore è l'entità dell'intervento. Come in tanti altri aspetti dellla vita contremporanea, si tende a sottovalutare l'importanza dei piccoli gesti, dei comportamenti minimi che invece condizionano pesantemente la qualità della vita e l'integrità dell'ambiente.
D'altra parte l'artigiano dovrebbe essere in grado di dare alternative valide.... e qui arriviamo al punto dolente del prezzo dei materiali.
Come si può ragionevolmente proporre al cliente un materiale che costa il doppio-triplo di quelli usuali? E, soprattutto, questra differenza è giustificata?
Io credo di no. Non sempre perlomeno. Esempi...

Famosa ditta tedesca, vernici e impregnanti ultracertificati biocompatibili. Per verniciare una porta occorrono lo smalto, il colorante e il diluente appropriati. Il costo del materiale è paragonabile all'importo totale del lavoro (manodopera compresa) eseguito con prodotti sintetici.

Nota casa prodruttrice di malte e leganti per il restauro. Un sacco di calce idraulica naturale ultragarantita costa 6-7 volte più di un sacco di buona calce pozzolanica d'uso comune.
Cavolo! Sarà quel che sarà, ma sempre calce è ! Cosa giustifica un prezzo tanto elevato?

Grosso produttore di pitture per l'edilizia. Una confezione da 15 litri di pittura alla calce costa all'applicatore 25-30 Euro. Un sacco di grassello di calce può essere acquistato in un magazzino edile per 4-5 Euro. Perché tanta differenza per un materiale che è tanto più apprezzato quanto meno inquinato da additivi?

Il risultato di questa politica commerciale è sotto gli occhi di tutti. I prodotti d'origine naturale sono utilizzati quasi esclusivamente negli edifici di pregio (proprio laddove architetti e committenti sono già sensibili alle tematiche bioedili e meno assillati da problemi di budget), mentre la massa dei consumatori è tenuta alla larga a causa dei listini esorbitanti.
Sono talmente indispettito che adesso faccio pubblicità palese a un'azienda italiana:
Durga fa buoni prodotti a un prezzo ragionevole.

*In bioarchitettuta spesso viene definita "tradizionale" l'edilizia moderna e questo la dice lunga sull'egemonia culturale del modo di costruire che si è affermato solo negli ultimi 40-50 anni.

Puntate precedenti nell'archivio di giugno




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